I gas dannosi per l’ozono stratosferico (e responsabili del buco dell’O3 in Antartide) sono misurati in continuo dal 2002 dall’Università di Urbino all’Osservatorio CNR di Monte Cimone, nell’ambito della rete globale AGAGE. Anche se si tratta di composti il cui uso è stato bandito da parecchi anni in base al protocollo di Montreal (CFC, HALON, HCFC, METIL BROMURO, METIL CLOROFORMIO, TRTRACLORURO DI CARBONIO), le osservazioni sono fondamentali per la verifica del rispetto degli impegni sottoscritti dall’Italia -e dagli altri paesi UE- e sono utili per individuare emissioni fraudolente sulla scala nazionale ed Europea.
Protocollo di Montreal: phase-out dei composti responsabili della distruzione dell’ozono stratosferico; evoluzione temporale e transizione tra le diverse tipologie di composti impiegati per lo stesso utilizzo finale, refrigerazione industriale e domestica CFC11-11 ->HCFC-22 -> HFC-125
Stima delle emissioni di tricloroetano 1,1,1 dal dominio Europeo, espresse in pg/m2/s (anno 2012). Attraverso lo studio dei dati di concentrazione combinata con i modelli di trasporto in atmosfera (back-trajectories) e metodi statistici di inversione (inverse modelling) è possibile localizzare le regioni da cui si sono potenzialmente originate le emissioni dei composti misurati e quantificarne i flussi.*
*paesi “sviluppati”: essenzialmente EU, USA, Australia; ai paesi in via di sviluppo, tra cui Cina, India e Sud-America è stato concessa una estensione temporale per la riduzione e la completa dismissione